Festa di Maria Assunta   anno B
L’intera vita terrena di Maria, rappresenta il compimento del progetto che Dio ha su tutta l’umanità. Siamo stati creati per diventare suoi figli, tramite la pratica dell’amore (festa dell’Immacolata) per poi continuare la nostra esistenza presso il Padre, oltre la morte (festa dell’Assunzione).
Il recente dogma dell’Assunzione (Pio XII, 1950) non ha radici nella sacra Scrittura o frutto di speculazioni teologiche, ma si basa principalmente sulla fede del popolo cristiano (Traditio Fidei).
In passato era una solenne festività alla pari del Natale, della Pasqua e della Pentecoste.
Che senso ha per noi oggi celebrare questa festività? Serve per ricordare tanti straordinari e meravigliosi doni che Dio ha concesso a Maria, oppure per ricordare una proposta valida per tutti i credenti?
Spesso, nelle feste mariane, succede di celebrare qualcosa che non ci riguardi: ammiriamo ciò che è successo a Maria, ma non ci sentiamo coinvolti perché stiamo vivendo una realtà differente dalla sua. Rischiamo perfino di sentirla distante. Ogni festa mariana celebra il mistero universale della salvezza che Dio compie in ciascuno di noi, come in Maria: “benedetta fra tutte le donne” (e fra gli uomini), non benedetta da sola.
Maria “assunta” in cielo è la firma di Dio sull’umanità, è la realizzazione di ogni uomo/donna che si lasci trasformare dall’azione dello Spirito Santo. Se ognuno di noi, nella propria vita, è capace di mettere in pratica quell’amore che assomigli a quello di Dio, fin da adesso, vive la vita eterna e quindi è nella condizione di vincere definitivamente la morte. Nella colletta del 15 agosto, la Chiesa prega: “fa che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria”.
Quindi Dio non ha creato l’uomo per la morte, ma per la vita, per una vita che può raggiungere la condizione divina. Questo è il progetto di Dio sull’umanità.
La festa dell’Assunta ci ricorda questo progetto e a non dubitare della promessa di Dio. Ci ricorda che siamo importanti agli occhi del Padre che ci vuole con lui, per sempre. Ma dipende anche dal nostro impegno nel vivere, oggi, concretamente la fede, a sforzarci a diventare ciò che possiamo essere: figli di Dio.
Per Maria, l’assunzione non è stato un premio ricevuto per meriti speciali, per dei privilegi particolari, ma la conclusione logica della sua vita: fin dall’Annunciazione si è impegnata a fare scelte di servizio, di amore, accettando la volontà di Dio, anche in situazione drammatiche e difficili. Ha vissuto la sua fede spargendo ovunque la vita. Perché si è fidata di Dio, ogni giorno, Dio la vuole con sé per sempre.
Come la Risurrezione è la risposta affermativa del Padre per il cammino tracciato da Gesù nella sua vita terrena, così l’Assunzione è la Parola di Dio che conferma lo stile di vita di Maria quando era tra noi.
La lotta descritta nella I° lettura, tra la DONNA e il DRAGO simboleggia le nostre difficoltà odierne quando siamo invitati a scegliere uno stile di vita secondo la logica proposta dalla nostra società o il Vangelo.
La pagina dell’Apocalisse è stata scritta verso la fine del I° secolo, quando le comunità cristiane erano tentate di apostasia a causa delle persecuzioni. È un messaggio criptato per non incorrere nella censura e repressione del potere di allora, ma i lettori sapevano decodificare le immagini e i simboli usati.
I due segni contrapposti, sono in lotta fra loro, antagonistici. La DONNA che rappresenta sia il popolo d’Israele, dal quale nasce il Messia, il Salvatore; sia Maria di Nazareth e sia la Chiesa stessa, che storicamente dà alla luce il Cristo. L’altro segno è il DRAGO, che rappresenta Satana, il potere del male e della morte, tutte le forze ostili a Dio che si incarnano nei centri di potere, perseguitando il popolo di Dio in ogni epoca. Ma Dio ha già vinto una volta per tutte la forza del male, Satana, la morte, mediante la Risurrezione di Cristo. Infatti la nascita del “figlio maschio”, partorito dalla donna incinta, indica la Pasqua di Cristo. Le potenze del male si sono scagliate contro di Lui, ma Cristo è stato accolto nella gloria del Padre.
La testa del Drago è stata schiacciata, colpito a morte dalla Risurrezione di Cristo, ma ha ancora la capacità di trascinare “un terzo delle stelle del cielo” sulla terra. Si tratta dei cristiani dell’Asia Minore, sconvolti e disorientati, che non resistono alle seduzioni del maligno, rinnegano la fede e abbandonano la comunità. Il popolo di Dio rimasto fedele, che non ha ceduto alle tentazioni e alle lusinghe del Drago, è rappresentato dalla Donna che fugge nel deserto. Nella Bibbia, il deserto è il luogo della prova per Israele, ma anche luogo dove Dio mostra il suo amore, la sua costante presenza e assistenza attraverso il dono del pane della Parola e dell’Eucarestia.
Maria, proclamando il Magnificat, riconosce come Dio è contrario alla menzogna, all’arroganza, alla prepotenza di coloro che si credono i signori della storia e di molti popoli; e favorisce chi, come Lei, accettano di collaborare nel suo piano di salvezza. Anche noi siamo invitati a fare le stesse scelte di Maria nella nostra vita, cioè essere il segno vivo della presenza di Dio in mezzo all’umanità, scegliere il bene, la vita, l’amore, la fiducia in Dio e il servizio al prossimo.
Quindi celebrare questa festa dell’Assunzione di Maria significa riconoscere che il mistero della Pasqua di Cristo si è realizzato pienamente in Lei. Maria è stata la prima a prendere in braccio Gesù quand’era bambino, ora è la prima ad essere presa dalle braccia del Figlio per essere assunta in cielo.
Ciò che è avvenuto a Maria, succederà anche a noi nel giorno della nostra Risurrezione. Lei partecipa in anticipo alla realtà alla quale siamo tutti destinati: essere abbracciati da Dio.
Dio mantiene le sue promesse, ma tocca a noi essere fedeli a lui.