Ma chi sono questi Magi dalla fede così semplice da indurli ad un lunghissimo viaggio? interrogano , cercano , domandano. “Al vedere di nuovo la stella i Magi furono presi da grandissima gioia”. Hanno viaggiato per anni, “fissando gli abissi del cielo fino a bruciarsi gli occhi del cuore” (Turoldo).

Come loro ogni uomo è alla ricerca del segreto della vita. ”La nostra tristezza infinita, si cura soltanto con un amore infinito” (Papa Francesco, EG,265)). C’è in noi un immenso bisogno di amare e di essere amati. Ad ogni gesto di amore donato e ricevuto la stella torna a brillare . Si manifesta il volto di Dio che è la stessa bontà. La tenerezza di un bambino che ci seduce fa nascere nel nostro cuore una gran voglia di amare. Lo stupore di sentirsi tanto amati fa sorgere la gioia di riconoscerlo in ogni volto umano . L’amore nasce dalla gratuità o non è.

“Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.” . Dopo questo incontro ci sentiamo apprendisti dell’arte del donare con gratuità e dell’accogliere il dono con il cuore ridondante di gratitudine. Le delimitazioni dell’amore che pur ostacolano il cammino , le barriere di razza, cultura, nazione e soprattutto dell’egoismo di una “cultura idiota” (Massimo Cacciari) ci appaiono delimitazioni anguste e grottesche delle misure infinite stabilite dall’amore di Cristo.

Il Bambino che i Magi trovano con sua Madre e davanti al quale si prostrano in adorazione, è l’apparizione dell’amore infinito di Dio all’umanità’ . La cura di cui abbiamo bisogno per far arretrare le nostre paure e incertezze e innestare in noi lo stile di vita del Figlio di Dio “fatto carne”: Lo stile di vita della gratuità propria della dignità e libertà dei figli di Dio.

IL VISSUTO DEL FONDATORE
Comboni portatore di libertà e dignità di vita , era conosciuto come il nemico acerrimo della schiavitù. Il 6 gennaio 1861 a bordo del Candy sul Mar Rosso scrive al suo Superiore Don Nicola Mazza. Ad Aden attraccavano le navi dei negrieri . Non potendo tornare nel centro dell’Africa , su mandato del Mazza stava intercettando la “rotta dello schiavismo” e tentava di ricuperare dignità di vita e libertà agli africani strappati alle loro terre. Lavorava con umiltà e dedizione alla luce riflessa che gli veniva dall’autorità che aveva ideato il progetto, anche se incominciava a sentirlo inconcludente come appare dalla conversazione che ha avuto col provicario della Missione. “Il Provicario vede poca speranza per la conversione dell’Africa…. Con grande mia sorpresa, non troppo favorisce il disegno di educare giovani e giovanette africane in Europa. “ Egli invece pensa di addestrarli al lavoro sul posto accompagnandoli con una adeguata istruzione.” Era scoccata la scintilla. Tornare in Africa ma per un’altra strada – In quella conversazione ’ condivisa in tutta semplicità riappare la stella che guida la sua vita . Cuore e mente ne restano illuminati. E’ l’inizio di una misteriosa gestazione che lo porterà a formulare qualche anno dopo il suo : Piano di Rigenerazione dell’Africa con l’Africa.

Signore mio Dio,
unica mia speranza
fa che stanco
non smetta di cercarTi,
ma cerchi il tuo Volto
sempre con ardore
(S. Agostino, De Trinitate)


P. Danilo Castello