Dalla prima comunità ad oggi, si sono avvicendati a Limone, 61 confratelli (19 fratelli e 42 padri), per periodi più o meno lunghi. Questi e molti altri, parenti amici simpatizzanti, pellegrini, con la loro presenza, sostegno, e testimonianza, sono stati in diversa maniera custodi di questo luogo sacro. I loro racconti hanno messo in luce la ricchezza racchiusa in questa semplice parola “essere custodi”. Proviamo a dire cosa significa :

  • Valorizzare con Amorevole Attenzione il luogo reso sacro da un intervento di Dio : “Certo, il Signore e’ in questo luogo e io non lo sapevo!” (disse Giacobbe quando si svegliò dal sonno). Siamo partiti da zero. La casa Natale fatiscente e bisognosa di restauro. Senza luce , senza acqua, senza strade. In questi 50 anni l’amorevole attenzione di tanti ha contribuito a valorizzare questo luogo fino a renderlo un’oasi di pace e di ispirazione : meta sacra per pellegrini e visitatori di ogni nazione.
  • Custodi e promotori di spiritualita’ – P. Guido Bertuzzi (Superiore a Limone dal 1972-1979) diede un forte impulso perché questo luogo tanto caro al cuore di ogni comboniano diventasse un centro di spiritualità e di promozione vocazionale. P. Tullio Donati nel discorso funebre del Padre disse: “Con P. Bertuzzi Limone si e’ aperto a tutti. Davvero il Padre e’ stato l’apostolo dell’accoglienza. Perfino un famoso politico passato da Limone, dopo aver parlato con P. Bertuzzi ebbe a dire: “voi missionari siete proprio meravigliosi”. Il bello e’ che Bertuzzi non sapeva di aver accolto e parlato con un simile personaggio. Non lo conosceva”.
  • Casa di preghiera – “tenere gli occhi fissi su Gesu’ Cristo amandolo teneramente”. E’ un sogno? Ci pensa il genio femminile. “Nell’Africa Centrale la suora e’ tutto”. Accanto al Tesol non potevano mancare le suore comboniane. Il 15 Marzo 2005 e’ avvenuta l’inaugurazione della casa di preghiera delle suore comboniane . “Questo evento e’ la realizzazione di un sogno, coltivato nel tempo…possiamo dire di un pellegrinaggio che ha avuto come meta quello di “poter prendere dimora” nel cuore stesso della terra natale del nostro Padre e Fondatore Daniele Comboni. Un luogo che e’ patrimonio spirituale per noi figli e figlie sue e che ci lega per genetica carismatica a questa terra e a questo paese. Si, e’ stato un pellegrinaggio e continuerà ad esserlo” (Madre Adele Brambilla).
  • Irradiazione – Il rapido susseguirsi del riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa della santità straordinaria di Daniele Comboni prima nella beatificazione, e subito dopo, nel 2003, con la canonizzazione, hanno fatto nascere nuove iniziative per rendere l’intuizione profetica del Comboni sempre più attuale. Si e’ incominciato a tenere regolarmente una volta all’anno un “simposio” di studio sull’originalità’ dell’intuizione del Comboni . Inoltre si e’ cercato una forma editoriale divulgativa, prima attraverso i quaderni del Tesol, diventati poi “Quaderni di Limone”, allo scopo di mettere il pubblico a contatto con il “vissuto” del Comboni.
  • Conclusione – “Credo che la fedelta’ al Comboni ci obblighi a continuare l’amore per l’Africa ma anche a immaginare e desiderare un “Piano per la rigenerazione dell’Europa . Quella che e’ finita e’ l’Europa del consumismo che faceva pagare il suo benessere al resto del mondo“. (Omelia del Vescovo Mons. Luciano Monari alla S. Messa in memoria di San Daniele Comboni in occasione del decimo anniversario della canonizzazione. Sabato 5 Ottobre 2913 – Limone sul Garda).

P. Danilo Castello, comboniano.